Castello di Masino

Mag 31, 2018

Entrare in questa principesca dimora del Piemonte vuol dire calarsi nella vita quotidiana che si conduceva qui nel ‘700. E capire come cambiò nell’arco di un secolo.

Castello di Masino

Lassù, in alto sulla collina, domina la vastità della Pianura Padana, protetto alle spalle dalle Alpi: è il Castello di Masino, che si erge alto sul borgo di Caravino, vicino a Torino, a nemmeno un’ora di macchina dal nostro B&B. Appoggiati alla balaustra della magnifica terrazza ci godiamo un panorama ampio, libero e suggestivo. All’interno lo spettacolo non è da meno: le stanze di questo castello ospitano opere d’arte, affreschi, mobili, suppellettili che si sono stratificati nel tempo. Le generazioni che si succedevano ridipingevano, risistemavano, decoravano, aggiungevano: e oggi cosa eccezionale per un luogo aperto al pubblico, possiamo toccare con mano tracce di vita e arte che vanno dal ‘600 all’800, le une accanto alle altre, o addirittura sovrapposte come accade per alcuni affreschi. Proprietario dal 1988 è il FAI, che ne ha reso pubblico l’accesso. Lo ha regolato con visite guidate: buon sistema per aiutare chi entra a non perdersi e a non perdere il filo delle storie di cui le stanze sono testimoni. Con le opportune spiegazioni si gustano meglio e si dà senso agli innumerevoli ritratti di nobildonne e principi del ‘600 e del ‘700, ai mobili preziosi, alle suppellettili: queste ultime sono circa 4.000 quasi tutte originarie del castello. Cose usate nei secoli da regine, ambasciatori, amanti reali, influenti uomini di Chiesa. E che sembrano lasciate li in un giorno qualunque della loro vita lontana. Creando un’atmosfera di dimora vissuta, viva, evitando il rischio di trasformarlo in un museo muto e senza una storia sua.

Da fortino a dimora principesca. Il castello è appartenuto da sempre, per dieci secoli, ai conti Valperga. Fu proprio questa famiglia, che si poneva a fianco delle maggiori dinastie regnanti d’Europa, nell’anno Mille a far costruire qui un insediamento. A questa prima struttura difensiva ne seguì una più complessa nel ‘500. Finché nel ‘600 acquistò il suo aspetto attuale di residenza nobile di rappresentanza. Su allora che si cominciò a decorare e nominare le stanze in modo sontuoso: il Salone degli Stemmi, il Salone degli Antenati, le Stanze degli Ambasciatori. Sono circa trenta le stanze che si possono ammirare, dove i ritratti dei personaggi più influenti della casata osservano il visitatore dalle pareti.

Castello di Masino interni Castello di Masino interni Castello di Masino interni Castello di Masino interni

C’è un altro ambiente da visitare, usciti dal Castello. Il Palazzo delle Carrozze: per due secoli le carrozze che ora vediamo parcheggiate nella scuderia settecentesca hanno percorso questi luoghi.

Castello di Masino fiori Castello di Masino fiori Castello di Masino fiori Castello di Masino fiori

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