I rossi da bere giovani

Mag 21, 2022

GUIDA VINI

Dieci bottiglie da stappare già a pochi mesi dalla vendemmia e da abbinare a piatti di stagione

Con pochi tannini, non richiedono l’affinamento e possono essere serviti freschi.

 

Tra i rossi della scorsa vendemmi, da stappare giovani c’è il Dolcetto, vino da impatto molto gradevole. L’omonima uva si chiama così non perché sia più zuccherina delle altre, ma perché, essendo meno acida, appare più dolce. Questo vino, sin dai prime mesi di vita, ha sapore piacevole senza i ruvidi tannini che caratterizzano invece rossi da bere dopo l’affinamento. Il Dolcetto d’Alba di Pio Cesare, di colore rosso vermiglio intenso, con tonalità viola, ha profumo fruttato. Il sapore è asciutto e morbido. Lo consiglio con “lumache in umido” o con i “ravioli del Plin”.

Un altro rosso dal profumo fruttato, con sentori di ciliegia e amarena è l’Oltrepò Pavese Bonarda di Cà di Frara. Prodotta con uva Croatina e Uva Rara, è un vino vivace, di colore rosso rubino con riflessi violacei; prima di essere messo sul mercato è affinato in bottiglia per due o tre mesi. Il suo sapore morbido con fondo di mandorla, ben si abbina al “cotechino e agli antipasti di salumeria.”

Ancora da segnalare il Sudtirol St. Magdalerer Pignater di Josephus Mayr, di colore rosso rubino, da caratteristico profumo con note che ricordano gli agrumi. Di medio corpo e dotato di buona persistenza è particolarmente piacevole da bere a pochi mesi dalla vendemmia soprattutto con i “Knödel burro e spezie e il carré di maiale fumé”.

Passando dall’Alto Adige al Trentino, il Teroldego Rotaliano di Bottega Vinai, ha colore rosso rubino intenso, profumo pieno con sentore di frutti di bosco., sapore ampio ed equilibrato, da provare con lo “stinco di vitello al forno o l’anguilla in umido”.

Poco più a sud, in Veneto patria del Valpolicella; vino molto noto nella zona di produzione, il Veronese. Un tempo accompagnava i pasti quotidiani, essendo piacevole e non molto impegnativo. Oggi, con la stessa denominazione, sono prodotti vini corposi e longevi, anche se non mancano alcune etichette fresche e fragranti come il Valpolicella della Tenuta Sant’Antonio, di colore limpido, rubino e profumo fruttato con ricordi di confettura di ciliegia. Il sapore è morbido, di buona freschezza e lo consiglio con “filetto di vitello in salsa al vino rosso”.

Più recente, invece, lo Zingari di Petra, nasce in Toscana, nella zona di Bolgheri. È un vino animato da vitigni internazionali, affinato in barrique. Di colore rosso granato, con sfumature intense, ha un profumo molto deciso, armonico e persistente. Il gusto è fruttato con ricordi di confettura e vaniglia e tannini leggeri. Va stappato con lo “stracotto di manzo allo scalogno”.

Di medio corpo, e di gusto fruttato, si abbinano in prevalenza con piatti di carne.

 

Quali altri toscani sono da bere giovani? Rispetto al noto Vino Nobile di Montepulciano, rosso da invecchiamento; il Rosso di Montepulciano di Fattoria del Cerro è più fresco e immediato. Prodotto con prevalenza di uve Sangiovese (che in zona è chiamato Prugnolo Gentile) è stato pensato per essere degustato con disinvoltura, adatto anche a piatti di tutti i giorni. Presenta colore rosso rubino intenso, profumo fruttato, con sentori di amarena e viola mammola e fondo vanigliato. Il sapore armonico, con una delicata nota tannica si sposa bene con il “carré di agnello alle erbe aromatiche o una succosa bistecca alla fiorentina.”

Sempre in Toscana consiglio il Morellino di Scansano di Erik Banti: creato per essere bevuto giovane, anche se non mancano produzioni affinate più a lungo. Il colore è rosso rubino, limpido; profumo fragrante, leggermente fruttato. Con note di ciliegia e viola. Asciutto, appena tannici, armonico, di buona corposità e persistenza, si abbina al “maialino da latte cucinato in casseruola o le scaloppe di vitello con i funghi porcini”.

Tra i vini del sud Fichimori di Tormaresca è un salentino che nasce da uve Negroamaro con tannini morbidi per permettere di berlo a temperatura di vino bianco. Il colore è rubino con riflessi violacei, mentre il profumo ricorda la ciliegia ma conserva alcun note floreali. Il sapore è morbido di piacevole persistenza. Propongo di abbinarlo a “gamberi saltati in padella o una tagliata di tonno al sesamo.”

Per finire un vino di tendenza: il Regaleali Nero d’Avola di Tasca Almerina ha colore brillante, rubino intenso e si sposa il “capretto o la cacciagione da piuma”. Il profumo ricorda sia frutta come la ciliegia e l’amarena sia le spezie come la vaniglia e la cannella oltre che la salvia. Di sapore morbido con tannini che non s’impongono, è denotato da un piacevole fondo di frutta matura.

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