Hydragena quercifolia è la protagonista di un angolo di giardino, all’ombra o a mezzo ‘ombra, tutto giocato sulle infinite sfumature del verde
Sarà per quel fondo d’inquietudine che mi porto dentro, sarà che giugno non posso passarlo tutto steso in un’amaca all’ombra di un albero; ma come d’inverno non vedevo l’ora che passasse il freddo, ora non sopporto più il caldo. Fa già così caldo che molte piante hanno smesso di fiorire, e quelle che fioriscono hanno colori squillanti; belli, per carità, ma mi fanno caldo solo a guardarle. Il rosso fuoco dei pelargoni nelle fioriere è perfetto per chi ama crogiolarsi al sole. Per quelli che in giardino adesso ci vanno solo la mattina presto e la sera e durante il sole vi resistono all’ombra e fin tanto che una brezzolina agita le foglie, il colore più caro è il verde.
Ora, come la nostra pelle si abitua alle vesti che indossiamo dopo pochi istanti e quasi non ne avverte più il contatto dopo pochi istanti, pare che un numero impressionante di persone abbia la vista desensibilizzata a questo colore. Entrano in un giardino e se non vi trovano un’orgia di colori primari commentano: “Bello, peccato manchi il colore”. E il verde cos’è? Una sinfonia di verdi bene accostati, giocando con la forma e la tessitura delle foglie, non solo dura a lungo, ma è fresca, pacata, riposante. Qualche foglia lucida che riflette la luce, un pizzico di bianco che brilla al crepuscolo, quando si passeggia al fresco, ecco un’oasi perfetta per affrontare la calura estiva.