Nel cuore dell’inverno, dopo la neve, la pioggia e il grigio arrivano all’improvviso certe giornate meravigliose, illuminate da un sole che non scalda ma disegna ombre e profili magici. Se il freddo è secco e l’aria tersa viene voglia di uscire.
Ricordo il profumo, sottile ma intenso, durante una passeggiata nel bosco vicino a casa a gennaio. Era arrivato all’improvviso, molto prima di vedere la pianta che lo sprigionava. Ho dovuto cercare bene, sotto le foglie secche, per capire che erano proprio quei discreti ciclamini, petali minimi intorno a un cuore pentagonale a mandare un profumo antico. Difficile trovare fascino negli ibridi dai fiorelloni sgargianti dopo un incontro ravvicinato con la specie selvatica, con fiorellini modesti quanto preziosi.
Nell’anno che inizia, fare giardino e fare orto sarà ancora più di moda. Forse i giardinieri della prima ora storcono un po’ il naso all’idea di vedere la gioiosa massa dei nuovi ortisti e, mano permettendo ho intenzione di dedicare tempo a questa pratica, perché la natura è un mondo aperto a tutti che regala gioie profonde.