Petali e parole

Ott 17, 2022

Quest’anno niente
Allora, cosa volete da me?

Lo chiedo alle mie rose, dalla gialla che straripa di nuovi getti a quella rosa bellissima e senza nome che ogni fogliolina che butta fuori sembra che ti faccia chissà quale concessione. È a voi che parlo, sfaticate: perché quest’anno siete fiorite con il contagocce? Si, in primavera la pioggia via ha stroncate sul nascere, ma devo essere io a ricordarvi che la primavera è così? Solo perché ultimamente ad aprile c’è un clima da bikini e granita, questo non vuol dire che ci siamo dimenticate com’è una primavera normale. Ha piovuto tanto, va bene, vi si sono sciupati i boccioli, capirai che tragedia. Siete piante, il vostro lavoro è fiorire, se la pioggia vi spoltiglia i boccioli voi vi rimboccate le maniche e ne buttate fuori altri. Dovreste ringraziare, anzi, che in tutto questo gran parlare di siccità e desertificazione, è venuta giù tanta di quell’acqua che almeno per quest’anno possiamo fare a meno di piantare palme e goderci le ortensie. Dovreste ringraziare e cacciare fuori un profluvio di boccioli rugiadosi, e invece cosa avete fatto? Niente.

Dopo le prime corolle ce si sono inzuppate d’acqua fino a marcire, per il resto dell’estate le mie rose hanno battuto una fiacca spaziale, producendo una rada e stanca fioritura, che più che altro serviva da complesso residenziale per certi insetti neri e grassi di cui non so il nome e nemmeno lo voglio conoscere. E pensare che l’autunno scorso ho trasportato sacchi e sacchi di letame fino alle mie aiuole per nutrire quelle scansafatiche. E le ho pure potate, una cosa seria, non come gli anni precedenti che davo una sforbiciatina a caso senza sapere né come né perché, unica regola il taglietto obliquo, perché l’avevo letto da qualche parte. Quest’anno no, ho chiesto aiuto a Paolo e una dopo l’altra abbiamo curato le piante, osservando i rami, scegliendo le biforcazioni. Un lavoro di cesello che nemmeno Benvenuto Cellini avrebbe saputo fare meglio.

Il risultato?

Zero. Una miseria da spezzare il cuore, perfino la mia adorata “Iceberg”, che l’anno scorso a ottobre inoltrato strabordava ancora dei suoi bellissimi fiori, quest’anno fa qualche grappolino qua e là senza slancio, senza Elan Vital.

Non parliamo delle piante nuove che ho messo l’autunno scorso, quelle potrebbero essere cardi, spinaci, nocciole del Piemonte, perché di rose neanche l’ombra. Comunque ho deciso, quest’anno niente, niente letame e niente potatura.

Arrangiatevi.

Cavatevela da sole, e spero che abbia ragione una vecchietta che ho incontrato ieri al supermercato: mi ha detto che quest’anno cadrà un metro di neve.

Bene, stateci sotto un metro di neve, e poi voglio vedere se l’anno prossimo farete le furbe.

Articoli correlati

Profumo d’inverno

Profumo d’inverno

Nel cuore dell’inverno, dopo la neve, la pioggia e il grigio arrivano all’improvviso certe giornate meravigliose, illuminate da un sole che non scalda ma disegna ombre e profili magici. Se il freddo è secco e l’aria tersa viene voglia di uscire. Ricordo il profumo,...

leggi tutto
Ritratti di crisantemi

Ritratti di crisantemi

Perché i fiori? Perché rendono visibile lo scorrere del tempo, soprattutto quando sono in bilico fra lo splendore della piena fioritura e la malinconia della decadenza. Che rivela sempre una straordinaria bellezza. La natura compie sempre la sua opera con armonia e...

leggi tutto
Ottobre, primo mese di… primavera

Ottobre, primo mese di… primavera

Ho l’impressione che questo ottobre sarà come l’anno scorso. Un’estate torrida, temperature infuocate per un lasso di tempo infinito hanno stremato alberi e cespugli. E’ stato interessante, gironzolando in giardino, prendere nota di chi se l’è cavata. La magnolia ha...

leggi tutto
Profumo d’inverno

Profumo d’inverno

Nel cuore dell’inverno, dopo la neve, la pioggia e il grigio arrivano all’improvviso certe giornate meravigliose, illuminate da un sole che non scalda ma disegna ombre e profili magici. Se il freddo è secco e l’aria tersa viene voglia di uscire. Ricordo il profumo,...

leggi tutto
Ritratti di crisantemi

Ritratti di crisantemi

Perché i fiori? Perché rendono visibile lo scorrere del tempo, soprattutto quando sono in bilico fra lo splendore della piena fioritura e la malinconia della decadenza. Che rivela sempre una straordinaria bellezza. La natura compie sempre la sua opera con armonia e...

leggi tutto
Profumo d’inverno

Profumo d’inverno

Nel cuore dell’inverno, dopo la neve, la pioggia e il grigio arrivano all’improvviso certe giornate meravigliose, illuminate da un sole che non scalda ma disegna ombre e profili magici. Se il freddo è secco e l’aria tersa viene voglia di uscire. Ricordo il profumo,...

leggi tutto